lunedì 13 maggio 2013

Utenti di BeppeGrillo.it indagati per offese al Presidente

di Dario d'Elia - pubblicato lunedì 13 maggio 2013 alle 11:07

Il Ministro della Giustizia ha dato l'ok alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore per procedere contro 22 utenti del blog BeppeGrillo.it. Sono indagati per offesa all'onore e al prestigio del Presidente della Repubblica italiana.

22 utenti del blog BeppeGrillo.it sono indagati per "offesa all'onore e al prestigio del Presidente della Repubblica italiana". I fatti risalgono a maggio 2012, quando con la pubblicazione dell'articolo Boom boom Napolitano alcuni frequentatori del sito hanno esagerato con i commenti.
La Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, nel Salernitano, ai tempi decise di iscrivere 22 persone nel registro degli indagati, ma la legge sul vilipendio del Presidente richiede l'autorizzazione del Ministro della Giustizia.

Vilipendio?
"Ho inviato al ministro specifica indicazione della condotta di ciascun indagato tenuta ed integrante la fattispecie delittuosa previsti dall'articolo 278 del codice penale, ad oggi non ho ricevuto né provvedimento negativo né positivo di autorizzazione", sottolineò la primavera scorsa il pm Gianfranco Izzo. Ebbene, a distanza di quasi un anno è giunto l'ok da parte del Guardasigilli Anna Maria Cancellieri.
Nel tempo 23 utenti sono stati scagionati ed eliminati dall'indagine, ma 22 saranno costretti a difendersi in tribunale. L'identificazione è avvenuta tramite gli indirizzi IP - le utenze sono state localizzate in diverse città, come ad esempio Roma, Genova, Taranto, Terracina, Catania, Ascoli e Casal di Principe. La nota di colore è che qualcuno risulta essere dipendente pubblico ed aver agito durante l'orario di lavoro. Insomma, rischia anche di passare guai sul posto di lavoro.

Rapporti tesi
"Quello della Polizia Postale è stato un lavoro lungo e certosino in quanto ha dovuto scandagliare anche alcuni server esteri. Ora bisognerà valutare a quale Procura appartiene la competenza territoriale per il suddetto reato", ha dichiarato il  Procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, Gianfranco Izzo.
La buona notizia è che questa volta non è stata richiesta la censura del sito. Si è preferito concentrasi sulle singole responsabilità, invece che coinvolgere i gestori di BeppeGrillo.it. A fine maggio 2012 comunque il leader del Movimento 5 Stelle aveva fiutato l'aria di tempesta e pubblicato un calzante articolo intitolato Il vilipendio ai tempi di Internet.
Difficile prendere posizione netta sulla vicenda. Da una parte esiste un reato, di difficile valutazione, che a differenza del vilipendio della nazione, bandiera e della religione prevede ancora la reclusione fino a un anno invece che la sola pena pecuniaria. Forse la norma andrebbe rivista o come minimo dovrebbe essere oggetto di dibattito considerata la rivoluzione Web 2.0 e tutte le conseguenze del caso.
Dall'altra ci sono migliaia di cittadini che credono nell'assoluta libertà di espressione, senza conoscerne le implicazioni. E come se fino a ieri non avessero avuto modo di esprimersi, e oggi grazie all'immediatezza degli strumenti di comunicazione possano finalmente affermarsi. Esistere

mercoledì 8 maggio 2013

Smaltimento rifiuti Speciali, una rogna

Si sa che chi deve smaltire dei rifiuti speciali come può essere ad esempio l'amianto, deve affrontare numerose rogne burocratiche e soprattutto deve sostenere dei pesanti costi. Traslochi Maranatha si è specializzata nello smaltimento rifiuti speciali per Palermo e in tutta la Sicilia, sollevandovi dalle preoccupazioni, a prezzi veramente convenienti. Molti agriturismo si affidano ad Traslochi Maranatha per smaltire i loro rifiuti in modo efficace e professionale, ma anche diverse altre aziende di trivellazioni, o che operano nel noleggio escavatori, dovendo smaltire spesso olii usati, e grassi meccanici. Pubblicano le loro inserzioni sul sito pubblicitasicilia.

giovedì 2 maggio 2013

Lo Stipendio dei Grillini

12.788 euro: lo stipendio dei deputati grillini

Apprezzo i tagli ai costi della politica. Da qualsiasi parte  provengano. E ho apprezzato quelli avanzati dal Movimento 5 Stelle, naturalmente. A partire dall’abolizione delle province, cosa ormai quasi fatta in Sicilia, e dalla riduzione delle spese delle Camere.
Figurarsi dunque la felicità davanti agli annunci di riduzioni degli stipendi dei parlamentari fatti da Grillo. Una felicità trasformatasi però alla fine in una grande sorpresa. La ragione? Il fatto stupefacente che alla prova dei fatti le riduzioni di Grillo  riducono a poco o niente.
Vediamo perché in questo piccolo gioco di numeri.

Dice  Grillo nella campagna #BersaniFallifirmare che «l’indennità parlamentare del “cittadino” portavoce del MoVimento 5 Stelle sarà di 5 mila euro lordi mensili invece di 11.283 euro lordi percepiti da tutti gli altri parlamentari. Il residuo sarà lasciato allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (o di fine mandato)».

Primo errore: alla Camera dei deputati l’indennità lorda non è di 11.283 euro ma di 10.435,00 euro, mentre al Senato ammonta a  10.385,31. Dettagli? Forse, ma è bene ricordare come stanno le cose a chi quel Parlamento  vuole aprirlo come «una scatola di sardine».

Secondo punto: la proposta di Grillo a 5.000 non innova granché perchè, gà adesso, deputati e senatori della loro indennità lorda iniziale finiscono per incassare alla fine proprio circa 5.000 euro. Il motivo è presto detto.

Nel  caso dei deputati, sull’importo di 10.435 euro lordi dell’indennità vengono operate infatti le  ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (IRPEF e addizionali regionali e comunali). Il che porta il netto finale appunto  a 5.000 circa con una decurtazione ulteriore  per i deputati che svolgono un’altra attività lavorativa: per costoro, l’importo netto  finale ammonta  addirittura a  4.750 euro.
Aggiunge poi Grillo: «I parlamentari del M5S avranno comunque diritto ad altre voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo».

In cosa si traduce questa raffica di voci?

Partiamo dai 5.000 euro dell’indennità “autoridotta”: essendo una cifra lorda, se fosse un qualsiasi stipendio di un qualsiasi lavoratore dipendente, applicando il comune regime Inps e Irpef alla fine si tradurebbe, più o meno, in  un netto di circa 37 mila euro che, sempre diviso per le 12 attuali mensilità dell’indennità, significherebbe una busta paga mensile di circa 3.000 euro netti.
3.000 euro ai quali si sommerebbero (per volontà di Grillo) ogni mese 3.503,11 euro di diaria; 3.690 di rimborso  spese per l’esercizio del mandato; 1.331,70 euro per le spese di trasporto e di viaggio (se la distanza per l’aeroporto più vicino è superiore ai 100 chilomentri); 258 per spese telefoniche; più l’importo  relativo al trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo che, dovesse essere uguale a quello  che ogni mese versavano per esempio nel 2007 gli onorevoli per il loro bistrattati vitalizi, farebbero altri 1006 mensili.

Morale provvisoria: 3.000+3.503+3.690+1.331+258+1.006= i “cittadini” di M5S intascheranno ogni mese 12.788 euro netti
cioè appena 995 euro in meno di quello (13.783) che incassano i parlamentari “ladri” e “profittatori” che proprio Grillo  vuole mandare a casa.

Con una piccola differenza, però: che i grillini, zitti zitti, in questo modo si fanno addirittura una doppia pensione. Quella Inps con le trattenute sui 5.000 euro lordi fissati dal leader e l’altra, se lo vogliono, con la “voce” del «trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo» con tanto orgoglio evidenziata dal simpatico Beppe Grillo nella campagna #BersaniFallifirmare

fonte: http://dinicola.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/03/15/12-788-euro-lo-stipendio-dei-deputati-grillini/